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Le case di sviluppo scomparse ma mai dimenticate
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Le case di sviluppo scomparse ma mai dimenticate

by adminLuglio 11, 2018

Nei tempi moderni il numero di case di sviluppo di videogiochi è incredibilmente aumentato, con un panorama indie in costante aumento e con tool e motori grafici  dai prezzi decisamente abbordabili che permettono anche a piccole aziende di rilasciare i propri giochi.

Ma quante di queste producono titoli che introducono dei reali cambiamenti nei sistemi di gioco ormai consolidati? Quanti dei titoli indie rilasciati senza controllo su Steam meritano davvero di essere provati? Quanta merda colorata e pixellosa viene chiamata videogioco?

Certo esistono delle case di sviluppo che non sbagliano un colpo, come i Cd Projekt, la Rockstar, Naughty Dog, Blizzard, altre che vanno quasi sempre sul sicuro come Bethesda, Nintendo, Rare, Obsidian e altre che sfornano titoli fotocopia a ritmo incessante come EA e Ubisoft.

Molte di quelle sopra citate sono però state formate inglobando alcune delle storiche case produttrici di videogiochi, che tra la metà degli anni 80 e gli anni 90, produssero dei titoli di cui molti ancora oggi aspettano un seguito e che per motivi finanziari o societari scomparvero quasi inaspettatamente.

In onore di chi ha reso grande l’industria di videogiochi vorrei quindi ricordarne alcune tra quelle che maggiormente segnarono quel periodo della storia dei videogame.

Bullfrog

Bullfrog logo

Bullfrog era una compagnia inglese fondata nel 1987 da  Les Edgar e Peter Molyneux che, dopo un inizio in sordina, divenne celebre con il suo terzo titolo, prodotto nel 1989, chiamato Populous.

Si trattava di uno dei primi “God Games” mai prodotto e permise all’azienda di divenire famosa nel campo degli strategici in tempo reale e di creare alcuni dei titoli di maggior successo di sempre in questa categoria.

Negli anni successivi, in seguito ad altri successi commerciali, la Bullfrog iniziò a pensare di potersi allargare e trattò la vendita della società con alcune delle major interessate, tra cui Sony, Virgin e Electronic Arts, che avrebbero garantito un ingresso di capitali freschi per lo sviluppo di nuovi titoli.

Nel 1995 Les Edgar e Peter Molyneaux chiusero la trattative scegliendo EA che già era loro publisher, pensando quindi di poter contare su un rapporto maggiormente consolidato; Les divenne quindi chairman di Bullfrog mentre Peter divenne prima consigliere e poi vicepresidente di EA stessa (a riprova di quanto geniale sia stato quest’uomo nel mondo dei videogiochi).

Purtroppo il salto da casa di sviluppo indipendente a multinazionale non andò secondo i piani in quanto apparve subito chiaro che le aspettative del consiglio amministrativo della EA fossero principalmente legate allo sfruttamento dei franchise già conosciuti di cui andavano prodotti nuovi capitoli in tempo brevissimi; pare addirittura che poco dopo essere diventato vicepresidente, sia stato chiesto a Peter di rilasciare un gioco in sei settimane a discapito della qualità del prodotto finale.

Dopo alcuni anni di lavoro sotto pressione Molyneaux, nel 1997, decise di lasciare EA e di fondare assieme ad alcuni ex colleghi una nuova compagnia chiamata Lionhead Studios (a cui dobbiamo Black and White e altri titoli che incarnavano perfettamente lo spirito iniziale di Bullfrog).

Negli anni seguenti vennero rilasciati ancora titoli importanti, come Dungeon Keeper 2, ma pochissimi di questi erano nuove proprietà intellettuali e molte invece erano seguiti o rielaborazioni di giochi già esistenti.

Incapace di innovare come prima, Bullfrog venne inglobata nel 2001 da EA UK e molti dei titoli strategici che hanno fatto la storia sono andati persi con essa.

Negli anni di attività, Bullfrog realizzò due capitoli della serie Dungeon Keeper, Magic Carpet, Theme Hospital, Theme Park, Populous 2, Syndicate e diversi altri titoli

Westwood Studios

Westwood Studios Logo

Westwood Studios è stata fondata nel 1985 da Louis Castle e Brett Sperry ed è considerata una delle aziende produttrici di videogiochi americane più influenti di sempre nel mondo dei videogame.

Benchè il suo nome sia legato indissolubilmente a quello della famosissima serie di Command and Conquer, Westwood Studios non si dedicò solamente alla produzione di validissimi RTS, ma creò anche avventure grafiche (su tutte Blade Runner), action rpd (Nox) e fu tra le prime a portare sugli schermi dei pc casalinghi le complesse regole del gioco di ruolo da tavolo Dungeon and Dragon.

Dopo aver prodotto alcuni giochi di strategia sul finire degli anni 80, Westwoods Studios si dedicò infatti agli rpg basati sul sistema di gioco D&D, sviluppando prima DragonStrike e in seguito quel capolavoro chiamato Eye of the Beholder.

Nel 1995 la Westwood venne acquisita dalla Virgin Interactive che avrebbe garantito un saltò di qualità alle produzioni della compagnia e sempre in quell’anno venne prodotto il primo capitolo della serie di Command & Conquer, chiamato Tiberian Dawn.

Grazie ad un ritmo incalzante, una narrazione mai vista prima in un gioco di strategia con l’impiego di attori veri e un comparto audio di tutto rispetto il titolo divenne uno dei maggiori successi economici dell’epoca garantendo a Westwood di poter produtte diversi seguiti e lo spin-off di successo Red Alert.

Purtroppo nel 1998 Virgin Interactive navigava in acque molto profonde e fu costretta a vendere alcuni rami d’azienda a EA, tra cui ricadde anche la Westwood Studios.

Come prima mossa la EA decise di spaccare in due il team di sviluppo, in modo da poterlo far lavorare contemporaneamente su più titoli e diminuire quindi i tempi di rilascio. Questa scelta non si rivelò per nulla lungimirante in quanto i giochi prodotti negli anni successivi, seppure alcuni fossero validi, non riuscirono a ritagliarsi il loro spazio sul mercato.

Nel 2003 Westwood fu liquidata e molto del personale licenziato oppure inglobato in EA Los Angeles.

A Westwood Studios dobbiamo la serie di C&C e Red Alert, Nox, Eye of the Beholder, Blade Runner, Dune II, la serie The Legend of Kyrandia, Lands of Lore e diversi altri titoli di spessore.

Midway

Midway logo

La Midway Games Inc, conosciuta comunemente come Midway, è stata per più di 50 anni una delle principali case di sviluppo e produzione di videogiochi americane.

A lei si devono una gran quantità di titoli arcade del calibro di Mortal Kombat, Rampage, Nba Jam ma anche titoli come Killer Instinct o Galaga in cui si è occupata della pubblicazione in territori europei e americani.

Nata nel 1958 divenne particolarmente famosa come principale azienda produttrice di cabinati e pinball, ma raggiunse il successo quando iniziò a importare in nord America i principali titoli arcade della Taito ( tra cui un certo Space Invaders) e della Namco, tra cui PacMan.

Sempre attenta alle possibilità di mercato è divenuta famosa anche per aver acquistato Atari Games, ramo d’azienda dell’Atari dedicato esclusivamente a titoli arcade da sala giochi da cui realizzò alcuni spin off e il porting su console dei principali classici.

A partire dalla fine degli anni 90, Midway inizia a dedicarsi principalmente allo sviluppo di videogiochi per console, abbandonando progressivamente sia la sezione arcade che quella dei pinball; in questi anni viene prodotto l’ottimo Doom 64 e vengono pubblicati titoli come Unreal Tournament 3 (sviluppato da Epic Games), Shadow Hearts, The Suffering.

Purtroppo già a partire dai primi anni 2000 la compagnia era in lento declino con perdite pesanti che si aggravavano anno dopo anno.  La rivista Game Magazine nel 2000 poneva Midway al quarto posto per vendite tra le case produttrici di videogiochi, mentre nel 2006 era già scesa al ventesimo.

Nel 2010 i debiti erano così grandi da costringere la compagnia a dichiarare la bancarotta.

Black Isle

Black Isle Logo

Black Isle Studios è nata nel 1996 come divisione dedicata agli rpg di Interplay, la casa produttrice di videogiochi fondata da Brian Fargo.

A Balck Isle in veste di sviluppatrice dobbiamo alcuni dei migliori rpg a turni mai creati negli anni 90, come la serie di Icewind Dale con relative espansioni, Planescape Torment e Fallout 2; in vece di produttrice e con il compito anche di supervisionare la qualità del prodotto, B.I. seguì lo sviluppo di Bladur’s Gate 1 e del suo acclamatissimo seguito Baldur’s Gate II: Shadows of Amn, sviluppati però da Bioware.

Purtroppo a inizio degli anni 2000 i conti della Interplay versavano in uno stato critico e il genere degli rpg a turni viveva un periodo di abbandono da parte dei videogiocatori, per questo motivo Black Isle venne chiusa e i progetti in corso cancellati.

Tra questi i più celebri furono  Baldur’s Gate III: The Black Hound e il nome in codice Van Buren, che sarebbe dovuto diventare il terzo capitolo di Fallout (poi realizzato da  Bethesda).

Maxis

Maxis logo

Fondata nel 1987 come Maxis Software da Will Wright e Jeff Braun , la Maxis è stata una casa sviluppatrice di videogiochi particolarmente attiva nel genere dei gestionali.

Creatrice di successi indelebili come la serie SimCity, detiene ancora il primato per aver sviluppato il gioco per pc più venduto di sempre The Sims (nel 2000) e i suoi principali seguiti.

Purtroppo nonostante numerosi successi dal 1997 la Maxis è di proprietà della EA, con cui ha sviluppato uno dei titoli più discussi degli anni passati, quel Spore che avrebbe dovuto essere un simulatore di vita con cui creare una propria specie e farla evolvere da creatura unicellulare sino a conquistatore dell’universo.

Diciamo sarebbe perchè molte delle promesse non trovarono poi riscontro nel prodotto finale, a causa probabilmente di eccessiva fretta nel rilasciarlo.

Nel 2009 Will Wright lasciò Maxis e i titoli prodotti in seguito non riuscirono a risollevare le sorti della compagnia che è stata chiusa nel 2015 dalla sempre attenta al bilancio EA.

LucasArts

LucasArts logo

LucasArts è nata nel 1982 quando il celebre regista e produttore di Hollywood, George Lucas, decise che la sua compagnia doveva dedicarsi anche a nuove tipologie di intrattenimento.

Venne quindi fondata una divisione, chiamata Lucasfilm Games Group, che iniziò a collaborare con Atari per la creazione di nuovi videogiochi.

Curiosamente, almeno per i primi tempi, non vennero sfruttate le proprietà intellettuali della serie Star Wars, ma il gruppo si dedicò invece alla creazione di nuovi giochi e, letteralmente, tirò fuori dal cilindro quelle che ancora oggi sono le migliori avventure grafiche mai realizzate su Pc.

Titoli come  Maniac Mansion, Indiana Jones and the Last Crusade: The Graphic Adventure, Loom, The Secret of Monkey Island, Monkey Island 2: LeChuck’s Revenge, Indiana Jones and the Fate of Atlantis Grim Fandango sono stati sviluppati in questo periodo d’oro dei punta e clicca.

Solamente a partire dagli inizi degli anni 90, la LucasArts iniziò a produrre titoli basati sul marchio Star Wars, senza di fatto mai più fermarsi.

Questo sfruttamento intensivo di una sola IP, unito ad un problema di management interno a tutta l’azienda di Lucas, portò ad un abbassamento della qualità dei videogiochi prodotti e dopo l’acquisizione da parte di Disney della LucasFilm, avvenuta nel 2012, la sezione LucasArts è stata di fatto congelata.

THQ

Logo THQ

Fondata a New York nel 1989, la Trinity Acquisition Corporation, cambiò il nome in THQ solamente nel 1994, quando lasciò il mondo della produzione di giocattoli e si dedicò invece a quello dei videogiochi.

La THQ è stata principalmente una casa produttrice e distributrici di videogiochi prodotti però da altre aziende di cui aveva il controllo; tra queste le principali sono Blue Tongue Entertainment, Heavy Iron Studios, Concrete Games, Rainbow Studios, Relic Entertainment, Vigil Games, Volition, Inc. e altre ancora.

Con un numero così elevato di studi di sviluppo non sorprende quindi che i titoli prodotti spazino tra un numero di generi molto elevato, dagli rts come Warhamer 40K Dawn of War, a giochi come Saint RowDarksiders, Red Faction e praticamente tutti i titoli con marchio WWE e WWF.

E’ da ricordare inoltre che l’azienda deteneva le licenze esclusive per la produzione di giochi basati sui cartoni Pixar e Nickelodeon.

Nel 2012 THQ ha comunque dichiarato bancarotta e ha venduto le sue principali licenze e studi ad altre realtà, in particolare  Relic Entertainment a SEGA, Volition Inc e i franchise Metro e Saints Row a Koch Media, il franchise Homefront a Crytek, Evolve e la licenza WWE a Take Two Interactive.

Il marchio THQ è stato invece comprato da Nordic Games nel 20016 ma attualmente non ci sono segni di resurrezione.

Atari, Commodore, 3DO, SNK

Una menzione non può che andare anche a tutti quei colossi degni anni 70 e 80 che per primi, partendo dall’era degli arcade, realizzarono titoli che ancora oggi sono considerati pietre miliari nella storia dei videogame.

Alcune come Atari e Commodore sono ormai da anni solamente più un marchio sfruttato da chi ne detiene i diritti (e che con i videogiochi centra poco o niente), altre come SNK sembra stiano cercando di rientrare nel mondo dei videogame producendo delle versioni mini dei loro grandi successi.

In un mercato in continuo fermento non è da escludere che altri grandi nomi potrebbero presto aggiungersi a questa lista ma il rischio è che lascino dietro di se molto meno di quanto fatto da questi colossi e che vengano presto dimenticate.

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Ciao e benvenuti sul portale di Retrogaming-Italia! Sono un videogiocatore e appassionato di console sin dal 1990, anno in cui mi regalarono il primo NES. Da allora non ho mai smesso e ora cerco di migliorare il panorama del retrogaming italiano
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