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Le peggiori console tarocche mai prodotte: dalla Polystation al Chintendo Vii
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Le peggiori console tarocche mai prodotte: dalla Polystation al Chintendo Vii

by adminMarzo 21, 2018

Nomi fantasiosi, design ingannevoli, miscugli di più console, potenza di calcolo di un asciugacapelli, questi e altri particolari sono tipici delle peggiori console tarocche che è possibile recuperare sul mercato nel caso vogliate farvi del male o se appartenente a quella branca di giocatori che addirittura le colleziona.

Sin da quando le prime console hanno invaso i salotti delle nostre case, sono sempre esistite delle case produttrici di apparecchi elettronici che, sfruttando nomi altisonanti e design ingannevoli, immettevano sul mercato degli obbrobri che venivano acquistati per errore e per scarsa conoscenza dei prodotti originali.

Con l’aumento dell’informazioni sui videogiochi questi prodotti avrebbero dovuto pian piano scomparire e  invece sono ancora largamente diffusi, soprattutto in paesi quali Cina, India, Russia e addirittura è nata una branca di collezionismo ad essi dedicata.

Avventuriamoci quindi in questo museo degli orrori

eXtreme Box

extreme box console

Un mostro sia nell’aspetto che nella realizzazione tecnica

L’eXtreme Box potrebbe sembrare un clone della prima console di casa Microsoft, l’Xbox, ma in realtà tenta di emulare un semplice Nes aggiungendo al tutto due pad che richiamano quella della prima Playstation.
Il core è talmente mediocre che a fatica riusciva a far girare i giochi a 8bit con cui veniva venduta (ovviamente riproduzioni di titoli originali).

La cosa migliore di questa console è la pistola contenuta nella confezione, riprodotta in maniera talmente reale (punta colorata di rosso a parte) da essere stata usata in alcune rapine a mano armata.

Battman

battman console

Forse la peggiore di tutte le console clone mai create

Questo clone del Famicon riesce ad unire in una console sola tre schifezze inimmaginabili: una console terribile, una pistola ancora più realistica di quella della eXtreme Box e una copertina photoshoppata del più brutto film di Batman mai creato.

Il tutto condito con la solita scocca in stile Xbox e pad Playstation.

Per non farsi mancare nulla nella confezione veniva anche inserita l’unica cartuccia leggibile dal sistema.

Resta inoltre il mistero di come abbiano potuto scegliere un nome del genere per una console di gioco.

Inarrivabile

 Chintendo Vii

Decisamente di fattura più moderna rispetto ai precedenti, il Chintendo Vii è un clone della console Nintendo Wii, come il nome fa facilmente immaginare, prodotto e commercializzato con tanto di spot televisivo sul mercato cinese.

A differenza di altre console taroccate, nella confezione è presente un ricco assortimento di oggetti: due pad wireless, una controller a forma di pistoa, uno a forma di racchetta da tennis e la cartuccia che contiene tutti e 10 i giochi disponibili per la console.

La maggior parte di questi titoli sono riproduzioni del classico Wii Sport o di vecchie glorie come Arkanoid ma purtroppo è praticamente impossibile riuscire a giocarci perchè i pad sono realizzati malissimo e spesso i tasti o non funzionano o se premuti inviano un comando errato alla console…

Ciliegina sulla torta? E’ necessario inserire delle pile stilo per farlo funzionare

 PCP Station

pcp-station

La pcp station offre le stesse prestazioni di un vetusto GIG tiger

Siete fan dei vecchi GIG Tiger portatili? Non potete fare a meno dei vecchi schermi con le immagini disegnate sopra che, a seconda di come avviene la retroilluminazione, mostrano un’immagine diversa? Allora non potete farvi mancare la PCP Station.

Di base otterrete esattamente  questo: una tecnologia vecchia di 20 anni circa confezionata in una scocca di plastica dal design vagamente simile a quella della PSP con l’aggiunta del colore.

Le somiglianza però si fermano li e resta anche un mistero il significato del Value Pack promosso sul fronte della scatola.

Valore aggiunto? Potete scegliere tra la versione argento/nero e quella rosso/bianca.

 Polystation

console polystation

Nella foto la Polystation in versione PsOne

Forse la più famosa tra le console taroccate, la Polystation, è a tutti gli effetti un clone del NES a cui gli ideatori hanno malignamente (malignamente per noi che a Natale la ricevevamo) voluto dare la forma della Playstation.

Ne esistono ormai diverse versioni ma la prima in assoluto resta la “migliore” in quanto, oltre ad avere il marchio Nintendo sulla confezione, possedeva un lettore di cartucce sotto il coperchio che solitamente dovrebbe contenere il lettore cd della Psone.

Le versioni successiva, chiamate Polistation 2, Polystation 3 o Super Polystation si sono piano piano evolute e sono state dotate anche di piccoli schermi LCD che permettono di giocare a questo mostro di Frankestein senza doverlo connettere ad un televisore.

Due cose da non perdere: gran parte delle rifiniture sono realizzate in cartone e i giochi che utilizzano la pistola non possono funzionare su schermi lcd esattamente come gli originali.

Neo Double Games

neo duble games imitazione del ds

Davvero non riuscite a ritrovare nel Neo Double Games la bellezza del Nintendo Ds

Il Neo Double Games vorrebbe essere un’imitazione del Nintendo Ds ma non riesce neppure lontanamente ad avvicinarsi alla console di casa Nintendo, tanto da non poter essere neppure considerato un clone.

Si tratta a tutti gli effetti, come la precedente PCP Station, di una trappola per allocchi che vi metterà a disposizione un sistema più simile ad un GIG Tiger o ad un Gioca Traduci che ad altro.

I due giochi presenti nella scatola (da cui il nome…) sono l’unica esperienza ludica che potrete affrontare con questa console, sempre che siate abbastanza fortunati da riuscire a farli funzionare entrambi.

 Power Play Super Joy III

SuperJoyBlue3 console

Non ci è dato sapere se esistano anche delle versioni precedenti che almeno giustifichino il nome

Già solo il nome rende l’idea di quanto confuso fosse chi ha progettato questo ennesimo orrore elettronico.

La console in questione ha la forma del pad di un Nintendo 64 che può essere collegato direttamente ad un televisore ma di fatto ripropone nuovamente i classici giochi usciti per il NES.

Sulla confezione vengono pubblicizzati circa 76.000 giochi, un numero enormemente superiore a quanti siano mai stati prodotti per la console di casa a 8 bit della Nintendo, e infatti vi troverete tra le mani 76 giochi rinominati diversamente per circa 1000 schermate (tanto mica li vorrete provare tutti no?).

Oltre a questa beffa, molti dei titoli sono si riproduzioni dei giochi usciti per NES ma girano inspiegabilmente lenti e sono stati rinominati in modo fuorviante (il classico Kataeka è diventato Tekken tanto per dire….).

Come da tradizione per i cloni del NES è presente la solita riproduzione fedele di una pistola, neanche esistessero centinai di giochi che la supportavano.

 Super Design Ending-Man BS-500 AS

Ending-Man BS-500 AS

La lentezza dei giochi sul Terminator 2 è solo uno dei tanti problemi di questo clone

Conosciuto anche come “Terminator 2” è un clone prodotto in Pakistan e Iran ma venduto principalmente nell’est Europa tanto da diventare la console più venduta in Bosnia e Croazia.

Gli ideatori, giustamente, pensarono di inserire il solito hardware copiato dal NES, in una riproduzione quasi fedele del Mega Drive con però la capacità invidiabile di riprodurre tutti i giochi a circa la metà della velocità originale.

Vista la popolarità del prodotto sono state anche sviluppate cartucce aggiuntive che però erano incredibilmente costose e per tal motivo si decise di racchiudere più giochi sullo stesso supporto.

Da avere solo per il nome.

 PX 3600

pcx-3600

Effettivamente solo su uno dei due pad compare la voce “Vibrazione”

Il Px 3600 richiama nel nome e nell’aspetto un mostruoso incrocio tra una Playstation 3 e un Xbox 3600 e invece non solo non legge i giochi di nessuna delle due ma non è neppure dotato di un lettore cd!

Quello che vedete sulla console è infatti finto (non si apre neppure) e dovrete accontentarvi di giocare ad alcune riproduzioni preinstallate dalla scarsissima qualità grafica utilizzando dei pad che letteralmente si sbriciolano sotto la pressione delle vostre mani.

Sulla confezione potete leggere inoltre che i pad offrono la funzionalità della vibrazione ma inspiegabilmente solo uno dei due possiede questa caratteristica.

Forse tra tutte è la peggiore che abbiamo provato e descritto.

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admin
Ciao e benvenuti sul portale di Retrogaming-Italia! Sono un videogiocatore e appassionato di console sin dal 1990, anno in cui mi regalarono il primo NES. Da allora non ho mai smesso e ora cerco di migliorare il panorama del retrogaming italiano

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