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Bandai Wonderswan: una guida per conoscerlo e iniziare a collezionarlo
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Bandai Wonderswan: una guida per conoscerlo e iniziare a collezionarlo

by adminDicembre 28, 2020

A differenza dei precedenti articoli simili, questa volta dedichiamo una guida di approfondimento su una “handheld” o per i meno anglofoni una console portatile: il Bandai Wonderswan.

A parte grossi colossi del settore come Sega, tempo addietro, e Sony nei tempi più recenti, poche altre azienda hanno provato a competere con Nintendo per il mercato delle console portatili.

Un di queste fu Bandai, sicuramente più conosciuta come publisher di varie serie storiche di videogiochi, che rilasciò nel 1999 il Bandai Wonderswan con l’idea di strappare una fetta di mercato importante a sua maestà Nintendo.

Vediamo quindi cosa c’è da sapere per iniziare a collezionare un Bandai Wondersan.

La storia della console

Il primo modello di Bandai Wonderswan venne rilasciato in Giappone nel 1999 quando la Bandai, allora come ora, uno dei principali produttori di videogiochi del paese, decise di volere lanciare sul mercato una sua console proprietaria in modo da non dover più pagare le salate commissioni richieste da Nintendo per il rilascio di giochi sul Game Boy.

L’hardware venne commissionato alla compagnia Koto, fondata da Gunpei Yokoi, il genio che aveva creato in precedenza il Game Boy, il game Watch e serie famosissime come kid Icarus, Metroid e Super Mario Land.

Gunpei, non più alle dipendenza di Nintendo dopo il fallimento del Virtual boy, riuscì nuovamente a proporre qualcosa che sino a quel momento non si era mai visto sul mercato (n.d.r. ricordo che a questo signore si deve l’invenzione della croce direzionale sui pad): una console portatile che si poteva giocare mantenendo lo schermo sia in verticale che in orizzontale.

Questa novità rese molto famosa la console in Giappone e permise a Bandai di stringere delle importanti partnership ufficiali con altre compagnie per la realizzazione (o il porting) di giochi in esclusiva. Su tutte furono soprattutto Namco e Squaresoft a sposare il progetto e a rilanciare alcune delle loro IP più famose sulla console di casa Bandai.

Il modello originale del Wonderswan montava ancora uno schermo monocromatico che pareva ben poca cosa rispetto a quello a colori del Game Boy Color, rilasciato un anno prima, quindi la compagnia corse ai ripari rilasciando una versione aggiornata con schermo a colori dalle prestazioni veramente ottime.

Le vendite furono alle stesse per circa due anni, dopodichè Nintendo rilasciò sul mercato qualcosa di ancora più innovativo a livello di prestazioni, il Game Boy Advance, sancendo di fatto la morte di tutta la concorrenza.

Bandai continuò comunque a supportare la sua console portatile, rilasciando versioni aggiornate e cercando di combattere Nintendo sul suo stesso campo con alcuni porting a colori importanti ma nel 2003 fu costretta ad alzare bandiera bianca e la produzione ufficiale venne interrotta.

Il Bandai Wonderswan purtroppo non è mai stato commercializzato ufficialmente fuori dal Giappone e non ne esiste una versione PAL o NTSC-usa.

 limited edition Wonderswan Color
La bellissima limited edition del Wonderswan Color di Final Fantasy

Punti di forza e debolezza

  • schermo adattabile che permetteva di giocare sia mantenendolo in verticale che in orizzontale
  • supporto di grandi publisher come Bandai, Namco e Squaresoft
  • di fatto si tratta di una console homebrew in cui è possibile sviluppare i propri giochi
  • batteria ad alta durata. Una singola pila AA dura più di 10 ore
  • schermo a colori eccezionale per il tempo (Wonderswan Color e Crystal). Lo schermo poteva mostrare infatti 241 colori allo stesso momento su un totale di 4096, mentre i concorrenti Neo Geo Pocket e Game Boy Color si fermavano a soli 146 e 56
  • i giochi all’uscita erano abbastanza cari rispetto a quelli proposti da Nintendo
  • poche delle grandi partnership produssero delle vere esclusive in quanto molti titoli vennero poi convertiti e rivenduti anche a Nintendo
  • Bandai non provò mai a esportare la sua console fuori dal Giappone, preferendo rimanere nella sua nicchia e non attirando il mercato europeo e americano

Le versioni del Bandai Wonderswan

Come già detto Bandai rilasciò diverse versioni della sua console portatile per cercare di soddisfare le mutabili richieste del mercato, producendo di fatto 3 modelli differenti:

Wonderswan: rilasciato nel 1999 con uno schermo monocromatico ad 8 tonalità di grigio (8-shade), risoluzione 224 x 144 pixels e un processore a 16bit v30. Pur essendo più performante del suo avversario game Boy Color), questa sua prima versione vendette molto poco proprio perchè non presentava uno schermo a colori

Wonderswan bandai del 1999
Versione originale del 199 del bandai Wonderswan

Wonderswan Color: leggermente più grande e pesante del precedente modello, il Wondeswan Color venne rilasciato nel 2000, dotato di uno schermo LCD a colori e di ben 512 kb di ram.
Venduto a circa 6800 yen, un prezzo abbastanza basso, e forte del porting di alcuni dei capitoli di Final Fantasy, questa versione permise a Bandai di conquistare circa l’85 del mercato giapponese.
La compatibilità dei titoli del modello originale era garantita al 100% con il color mentre non era vero il contrario, un pò come per il Game Boy Color e il Game Boy.

bandai wonderswan color
Versione del 2000 del Bandai Wonderswan Color, nella colorazione blu

Wonderswan Crystal (o SwanCrystal): ultimo modello commercializzato nel 2002 che montava un nuovo schermo LCD sfruttante la tecnologia TFT che permetteva immagini più nitide e colorate.
Oltre a ciò questo modello aveva la possibilità di connettersi ad internet e presentava una diversa disposizione dei tasti che meglio si adattava alle dimensioni maggiori della console,
Anche in questo caso la console è retrocompatibile al 100% con i titoli uscii per le altre versioni.

SwanCrystal del 2003
Bandai Wonderswan Crystal del 2003, chiamato SwanCrystal

I giochi imperdibili

A causa del mancato import al di fuori dal mercato giapponese, la gran parte die migliori tioli per questa console sono difficilmente giocabili se non conoscete i kanji.

Praticamente tutto il parco giochi sviluppato dalla Squaresoft o altri jrpg risultano più che altro ottimi pezzi da collezione, ma non metterli in questa lista sarebbe ingiusto.

Ecco quindi quali giochi non potete farvi scappare:

  • Front Mission, Final Fantasy e altri titoli maggiori di casa Squaresoft: questi giochi non necessitano di presentazioni, essendo degli import o essendo pii stati ripresentati anche su altre console.
  • Klonoa: Moonlight Museum: seguito ufficiale del primo capitolo è forse il miglio platform 2D uscito per la console di casa Bandai
  • Guilty Gear Petit 2: considerato uno dei migliori picchiaduro per console portatile mai realizzato. Con solo due tasti non è facile creare un gameplay divertente in questo tipo di giochi, eppure con Guilty Gear Petit 2 il team di sviluppo è riuscito in pieno nell’impresa.
    Anche audio e grafica sono assolutamente fantastici.
  • Blue Wing Blitz: in realtà anche questo è un prodotto di casa Squaresoft ma a differenza degli altri è stato progettato appositamente per il Wonderswan. Si tratta di un jrpg tattico in cui dovete manovrare su un campo isometrico degli aeroplani da guerra affrontando diverse missioni.
    Se Front Mission arrivò leggermente “castrato” sulla portatile di casa bandai, Blue Wing Blitz è invece perfettamente integrato con le possibilità della console.
  • Gunpey: gioco che porta il nome del designer della console stessa. Si tratta di un “tetris-like” in cui dovrete allineare diversi parti al fine di comporre una linea continua sullo schermo.
    A differenza di Tetris però i singoli pezzi che appaiono sullo schermo si diramano anche lungo la diagonale e non solo sulle direzioni orizzontali e verticali.
  • Beatmania for WonderSwan: porting del celebre gioco arcade di casa Bandai in cui impersonate un dj intento a replicare sullo schermo le tipiche azioni che si compiono con un mixer e una console.
    A causa dei pochi tasti disponibili il gioco non è perfetto come nella sua controparte da sala giochi, ma audio e resa grafica sono comunque nettamente superiori alla versione per Game Boy
  • Clock Tower: titolo originario uscito per Snes nel 1995 e poi riprodotto per Ps1 nel 1997 e per Wonderswan nel 1999. Il gioco, per chi non lo conoscesse, è una sorta di survival horror in cui dovrete guidare la protagonista attraverso diversi stage constantemente inseguiti da un maniaco armato di grosse forbici e brutti intenti.
    Sebbene in questa versione si perda un pò il senso di ansia tipico, ad esempio, del porting su Ps1, rimane comunque un’ottima versione portatile
  • Judgement Silversword: questo è forse il più bel titolo sviluppato appositamente per Wonderswan. E’ stato creato durante una gara tra sviluppatori (una home-brew-development competition) salvo poi risultare uno dei giochi più apprezzati per la console.
    Sia la grafica che il gameplay di questo shooter a scorrimento verticale si sposano perfettamente con lo stile di una handheld e dimostrano le potenzialità della console. Inoltre è uno dei pochi titoli a presentare la lingua inglese
  • Pocket Fighter: altro picchiaduro veramente ben fatto che comprende i personaggi di Street Fighter e di Darkstalkers (e altri giochi Capcom) riproposti in versione  bobbleheads
  • Tantissimi giochi basati su licenze di manga o anime: essendo pensata per il mercato giapponese non potevano certo mancare giochi ispirati ai più famosi manga ma elencarli tutti e veramente impossibile

Disponibilità sul mercato ed emulazione

Negli ultimi anni il Bandai Wonderswan è stato molto ricercato dai collezionisti americani ed europei, interessati soprattutto alle varie versioni legati ai titoli Squaresoft.
Per questo motivo il prezzo di mercato si è giustamente alzato.
Attualmente su Ebay è possibile acquistare una console per un prezzo tra i 40 e i 100 euro (non le limited) mentre i giochi sono diventati più costosi.

Se avete la fortuna di potervi recare in Giappone sappiate che praticamente ovunque potete comprare una console completa di tutto a prezzi più convenienti in quanto la disponibilità sul mercato è ancora molto ampia.

Per quanto riguarda l’emulazione i migliori software rimangono OSwan e WSCamp che offrono una compatibilità quasi al 100% con i giochi usciti su Wonderswan.
Entrambi non sono però integrati in aggregatori come Retroarach per esempio.

Quest’ultimo fa uso invece di Cygne, un altro ottimo emulatore basato su Dos che però risulta meno aggiornato rispetto ai due precedenti.

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admin
Ciao e benvenuti sul portale di Retrogaming-Italia! Sono un videogiocatore e appassionato di console sin dal 1990, anno in cui mi regalarono il primo NES. Da allora non ho mai smesso e ora cerco di migliorare il panorama del retrogaming italiano

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