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Un guida per iniziare a conoscere l’Amiga
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Un guida per iniziare a conoscere l’Amiga

by adminMaggio 3, 2018

In questo articolo vogliamo fornire le informazioni di base che riguardano una delle periferiche di gioco (non si può definire una console vera e propria) più amata da tutti i giocatori che negli anni 80 iniziavano ad affacciarsi al mondo dei videogiochi: l’Amiga.

Utilizzabile sia per giocare che per produrre file multimediali, il Commodore Amiga segnò decisamente un rilancio degli home computer americani in un periodo in cui le console giapponesi sembravano dovessero prendere il sopravvento incontrastate.

Per fa capire quanto questo ibrido tra console e home computer sia stato innovativo e apprezzato, citiamo una frase dello scrittore freelance Louis Wallace  : “Per darti un’idea delle sue capacità, immagina di prendere tutto ciò che c’è di buono nel Macintosh, combinalo con la potenza dell’IBM PC-AT, miglioralo e quindi riduci il prezzo del 75 percento “.

La parte sul prezzo si riferisce al fatto che, al momento del lancio, l’Amiga 1000 (il primo modello della serie) veniva venduto al prezzo di  1,295$  per la versione da 256KB e 1,495 $ per quella da 512KB, mentre ilMacintosh, che aveva solo 128KB veniva venduto a 2,495 $.

volantino Amiga 500

Uno dei volantini pubblicitari di lancio per l’Amiga 500

Cenni storici e informazioni di base

Il Commodore Amiga non è un singolo sistema, ma piuttosto una famiglia di computer e console domestici prodotti da Commodore, che aveva precedentemente prodotto il PET, il VIC-20 e il Commodore 64 (storicamente il modello di home computer più venduto).

L’Amiga 1000, primo modello della serie,  fu lanciata sul mercato americano nel 1985, lo stesso anno in cui il NES di Nintendo venne rilasciato in Nord America.

La Commodore, già arrivata la successo con il suo C64 anni prima, vedendo una ripresa nelle vendite di videogiochi successiva alla grande crisi del 1983, decise sviluppare un nuovo sistema di gioco che avesse sia le caratteristiche tipiche di un home computer, sia quelle di una console casalinga come il Nes o il Master System , che tanto bene stavano facendo in Giappone.

Il risultato fu l’Amiga, un sistema di gioco che poteva gareggiare in potenza con chiunque e che offriva la possibilità di espandersi e di essere utilizzata anche per scopi meno ludici.

I sistemi Amiga sono stati, infatti, ampiamente utilizzati per la creazione di grafica, musica e montaggio di video; ad esempio venne impiegato per la realizzazione della grafica 3D per le prime stagioni della serie Babylon 5, che vinse un Emmy per gli effetti speciali.

Per l’autore del libro “Il futuro era qui” l’Amiga è stato il primo vero computer multimediale e ha piantato i semi per molte delle evoluzioni informatiche a cui oggi siamo abituati.

Il successo di questo perfetto mix fu tale che la Commodore produsse almeno 8 modelli diversi nel tempo: Amiga 1000, 2000, 500 (il modello più venduto), 3000, CDTV, 600, 4000, 1200, CD32 e in alcune parti del mondo, soprattutto Regno Unito e Europa dell’est, l’Amiga fu la periferica di gioco più popolare dal 1986 fino al 1993 circa, superando anche mostri sacri come NES, Sega Master System, Mega Drive e SNES.

Curiosamente fu proprio sul mercato americano, ancora in fase di riassestamento, che l’Amiga passò maggiormente inosservata.

Per chiunque volesse approfondire la storia di questa fantastica periferica di gioco, consiglio il sito Amiga History (in inglese) che contiene pagine e pagine di informazioni.

Punti di forza

amiga delux paint

L’immagine di Tutankhamon, realizzata con un software dedicato, è stata per molto tempo utilizzata per sottolineare la potenza grafica dell’Amiga se paragonata alle altre console del tempo, ma la periferica di casa Commodore aveva anche altri punti di forza.

Tralasciamo per un attimo il non indifferente fatto che l’Amiga dettasse gli standard per tutto quello che era la produzione grafica del tempo grazie al programma Deluxe Paint (un pò come ha fatto Adobe con Photoshop), e soffermiamoci invece sui punti relativi agli aspetti ludici che andiamo a riassumere di seguito:

  • grafica e audio estremamente buoni per periodo, in particolare rapportati al prezzo di vendita. Per questo motivo la versione Amiga di un gioco era spesso la migliore versione nei giochi multipiattaforma, considerando anche gli arcade.
  • hardware standardizzato e simile al  “plug and play” moderno . Con un’Amiga 500 non avevi praticamente problemi di compatibilità e non dovevi preoccuparti della tua consigurazione , come invece avveniva per i pc Ms Dos
  • possibilità di creare file audio, video e grafica 3D
  • i giochi non andavano installati e non era necessario smanettare con il sistema operativo per lanciarli. Inserivi il floppy, accendevi il sistema ed eri dentro il gioco
  • ottima varietà di giochi, grazie soprattutto alla possibilità di ospitare sia titoli tipici delle console (platform, sparatutto, porting da arcade ecc.) e sia in stile home computer (simulazione e qualsiasi gioco che necessiti di mouse e tastiera)
  • alcune esclusive importanti e molte altre “temporizzate”, quindi prodotte per Amiga e solo dopo un certo periodo riadattate per altri sistemi
  • possibilità di salvare su floppy i progressi dei giochi e i relativi punteggi
  • non necessitava di uno schermo apposito in quanto era stata pensata per essere connessa direttamente alle tv
  • eredita dal Commodore 64 la possibilità di programmare in autonomia i tuoi giochi (cosa che portò al rilascio di alcuni titoli amatoriali anche piuttosto buoni)
  • poteva gestire, simultaneamente, un mouse in ciascuna porta del controller, garantendo di fatto la possibilità del multiplayer locale

Tutto questo senza dimenticare che l’Amiga 500 era la versione poco costosa e che sul mercato era anche disponibile la ben più potente Amiga 2000.

Per sottolineare quanto la grafica dell’Amiga fosse avanzata, si possono analizzare delle immagini comparative dello stesso gioco lanciato su sistemi differenti. Il risultato non necessita neppure di essere commentato

Shadow of the Beast (Amiga, Atari ST, Turbografx CD)
Defender of the Crown (Amiga, Atari ST, DOS)
Lemmings (Amiga, Atari ST, Sega Genesis, DOS)

I punti deboli

L’esperienza di gioco con un’Amiga può essere paragonata, in molti casi, a quella di un Super NES o di un Sega Mega Drive, ma a causa di alcuni problemi, nonostante la grafica e il sonoro fossero decisamente avanzati, l’esperienza globale è solitamente inferiore.

Di seguito elenchiamo i principali problemi che si affrontavano giocando con i sistemi di casa Commodore ( almeno sino ai modelli più evoluti come l’Amiga 1200 e il CD32):

  • nel controller originale dell’Amiga era presente un solo pulsante anche se l’hardware, come testimonia il supporto di un mouse, non aveva problemi a gestire i due classici bottoni. Addirittura alcuni modelli di Amiga erano compatibili con i pad del Master System e del Mega Drive ma ciò nonostante raramente era possibile utilizzare due tasti. A soffrire maggiormente di questa caratteristica erano tutti i giochi porting da piattaforma arcade, ideati per essere controllati da più pulsanti. Per ovviare a questo problema spesso di doveva utilizzare la tastiera che però non risultava particolarmente comoda
  • i floppy disk, che contenevano i giochi, non erano capienti quanto le cartucce delle console classiche e spesso, nei giochi multi disco, era necessario inserirli e toglierli continuamente per far caricare le varie sezioni al gioco
  • per lo stesso motivo di spazio limitato, in alcuni titoli, non era possibile avere contemporaneamente musica e effetti sonori. In alcuni giochi la scelta era tra l’uno o l’altro
  • per cercare di migliorare questi problemi vennero rilasciati dei modelli con lettore cd-rom che però costringevano i possessori di Amiga con floppy a riacquistare tutto il sistema e i giochi
  • molti giochi venivano visualizzati in finestre grandi circa a circa il 70% dello schermo totale, solitamente nell’angolo in alto a destra
  • per la scelta di avere delle esclusive temporanee, esistevano poche vere esclusive dedicate solo all’Amiga. Anche molti dei giochi per C64 non vennero mai riproposti
  • con una così vasta serie di sistemi sviluppati, alcuni giochi semplicemente non cercano di utilizzare le capacità dell’hardware delle ultime generazioni e ripropongono invece i giochi così come sviluppati per Amiga 500

Se riuscite a superare questi difetti, che oggi sembrano davvero più problematici rispetto al 1990, potete però trovare nell’Amiga un sistema versatile e divertente e che ha contribuito fortemente a fare la storia dei videogiochi.

I diversi modelli di Amiga

A differenza di quanto avviene parlando di una console retrò, di cui generalmente esiste solo una versione sviluppata per i diversi mercati nazionali, avvicinandosi al mondo Amiga bisogna tener presente che nel tempo furono sviluppati un numero piuttosto elevato di varianti con caratteristiche ben differenti.

A complicare le cose ci pensò la Commodore stessa che decise di non rendere sequenziali i vari modelli, così che ad esempio l’Amiga 2000 venne rilasciato in precedenza all’Amiga 1200 ed è molto inferiore a livello di prestazioni (occhio quindi a cercare solamente il modello con il numero più alto).

L’ordine cronologico di uscita delle varianti è: A1000, A500, CDTV (fondamentalmente un A500 con CD anziché floppy), A2000, A600 (sostanzialmente un A500 di dimensioni ridotte), A1200, CD32, A3000 e A4000.

Come ricordato in precedenza, ad un certo punto, apparve chiaro che i floppy disk non sarebbero più stati sufficienti a contenere i giochi e per questo motivo la Commodore sviluppò dei nuovi modelli, controparti quasi identiche delle versioni floppy, che contenevano un lettore cd-rom.

In pratica se volete provare l’esperienza di giocare con un’Amiga e i vecchi floppy da 3,5″ potete puntare sui modelli A500 (o il 600) e A1200, se invece preferite i più moderni cd-rom potete scegliere tra CDTV e CD32.

Tenete presente che il CD32 è retrocompatibile con il CDTV quindi potrebbe essere la scelta migliore tra tutte a patto di recuperare anche un lettore floppy che permetta di leggere i giochi prodotti per Amiga500 in quanto quelli rilasciati esclusivamente per CD32 sono veramente pochi. Altrimenti un A1200 è un ottimo compromesso.

Gli A2000, i 3000 e i 4000 erano per lo più destinati ad un uso professionale per effettuare video e audio editing quindi se ti interessa il retrogaming potresti anche lasciarli perdere.

Bisogna fare un ultimo appunto sui giochi che potevano essere a 16-bit o a 32-bit (non fatevi ingannare da questa dicitura in quanto l’esperienza di gioco era comunque più vicina al Mega Drive che al Saturn) a seconda del sistema su cui erano stai sviluppati. Per poterli distinguere è necessario rifarsi al chipset supportato: OCS o ECS per il 16 e AGA per il  32-bit.

Amiga 500

Amiga 500


Amiga 500 è il modello base da cui partire sia per i collezionisti che per i retrogamer. La stragrande maggioranza dei giochi è stato sviluppato per le caratteristiche del A500 e poi riproposto uguale per le varianti successive. Il fatto che vada a floppy vi costringerà però a sperare di trovarne di ancora magnetizzati e non rovinati da polvere e luce

Amiga 1200

Amiga 1200


Amiga 1200 è un potenziamento del modello precedente che vede un netto miglioramento soprattutto nella velocità della CPU e nell’introduzione del nuovo chip grafico AGA per i titoli a 32-bit. Quasi tutti i giochi per A500 sono compatibili, ad eccezione di una manciata di titoli dedicati

amiga cdtv

Amiga CDTV


Uscito nel 1991, il CDTV era essenzialmente un Amiga 500 in un case in stile Hi-Fi, con un’unità CD-ROM e un controller a infrarossi. Era inoltre venduto senza tastiera, mouse o unità floppy cosa che di fatto rendeva impossibile usare i giochi sviluppati per Amiga500. Fu uno dei primissimi sistemi a utilizzare i cd-rom in un periodo in cui questo supporto non era ancora sufficientemente conosciuto e adottato. Fu un discreto fallimento commerciale perchè i possessori di Amiga 500 preferirono attendere l’uscita di un’espansione che permettesse anche a quel sistema di leggere i cd-rom  

Amiga cd32

Amiga CD32


Rilasciata a partire dal fine 1993 sino al fallimento della Commodore nel 1994, l’Amiga CD32 venne sviluppato a partire dall’hardware dell’A1200 a cui veniva aggiunto un lettore CD e una grafica a 32bit. Purtroppo però era priva di un reale supporto hardware per la grafica tridimensionale che in quel periodo iniziava ad essere adottato come standard nel modno dei videogiochi. Nonostante i buoni risultati di vendita iniziali, quando nel 1994 uscì la Sony Playstation i paragoni furono impietosi.

Alcuni giochi che resero grande l’Amiga

E’ veramente difficile elencare tutti i titoli che, per un motivo o per l’altro, erano eccezionali da giocare con i sistemi Amiga e sicuramente un elenco simile meriterebbe un articolo dedicato.

Per questo motivo andremo ad elencare solamente i titoli principali lasciando al video 100 giochi Amiga in 10 minuti il compito di mostrarvi un insieme più completo e realistico di giochi:

  • Another World / Out of this World: un gioco sviluppato da Eric Chahi direttamente sull’Amiga. Si tratta di un’ avventura di fantascienza che punta principalmente su una regia cinematografica e una buona caratterizzazione dei personaggi e dell’ambientazione per riuscire a catturare i giocatori. La grafica poligonale piatta e ombreggiata in due dimensioni, fu un ottimo punto d’incontro tra le convenzioni delle consolle tradizionali dell’epoca e ciò che sarebbe accaduto più tardi negli anni ’90.
  • Beneath a Steel Sky: se siete appassionati di avventure grafiche sicuramente non potete perdervi questo gioco. Le meccaniche sono quelle tipiche di un punta e clicca ma a distinguere Beneath a Steel Sky da altri concorrenti sono sicuramente trama e ambientazione. Senza volervi rivelare troppo, sappiate che controllerete Robert Foster, un ragazzo cresciuto in uno sperduto villaggio collocato nelle selvagge radure che circondano le ultime megalopoli umane, che improvvisamente vede la sua vita stravolta dall’attacco di un commando di truppe inviato contro la tribù con lo scopo di rapirlo e riportarlo a Union City.
  • Defender of the Crown: gioco ad ambientazione storica che ha fatto scuola nel campo degli strategici gestionali. Il re d’Inghilterra è stato rapito durante le crociate e i suo vassalli sono ora entrati in guerra tra loro e contro gli invasori Normanni. Tu controllerai uno dei signori sassoni e dovrai difendere la tua terra dagli altri pretendenti al trono e dai nemici venuti d’oltre mare.
  • Alien Breed: uno sparatutto con visuale isometrica (un pò come Loaded per intenderci), con ambientazione chiaramente ispirata la film Alien, in cui dovevate semplicemente fare a pezzi qualsiasi cosa si muovesse a schermo e che risultava veramente divertente se giocato in coppia.
  • La serie Sensible Soccer: prima serie di giochi di calcio in stile arcade. Includiamo anche Sensible World of Soccer, un pioniere nel combinare il lato manageriale con quello sportivo di una squadra di calcio. Per la prima volta erano presenti tantissimi club di diverse nazionalità.
  • Worms: un gioco che necessità di poche presentazioni. Il primo titolo fu sviluppato come esclusiva temporanea per Amiga e venne accolto ottimamente perchè presentava livelli creati casualmente e totalmente distruttibili. Per il tempo, anche la fisica che governa le varie armi disponibili, era decisamente notevole.
  • Lionheart: una delle vere esclusive per Amiga. Si tratta di un mix tra platform e picchiaduro a scorrimento che impressionò per qualità grafica e audio. Nel gioco guiderete Valdyn, un fuorilegge soprannominato Lionheart per il suo coraggio e la sua ferocia in combattimento che verrà incaricato di recuperare la reliquia sacra del suo regno, rubata da misteriosi ladri.
  • The Caos Engine: altro sparatutto con visuale dall’alto multigiocatore e altra esclusiva temporanea dell’Amiga. In un mondo alternativo uno scienziato pazzo è riuscito a creare, in Inghilterra, una macchina capace di pensare che quasi immediatamente ottiene una coscienza propria e crea a sua volta altre macchine per eliminare gli esseri umani. A voi il compito di impedirlo in un gioco che davvero non annoia mai, complice anche una colonna sonora in stile “industriale” che si sposa perfettamente con le ambientazioni steampunk dei vari livelli.
  • The Secret of Monkey Island: altra avventura grafica destinata a fare storia e primo episodio della serie con protagonista il temuto pirata Guybrush Threepwood. Il gioco fu inoltre il primo ad utilizzare lo scaling dei personaggi (variavano le dimensioni degli sprite) per ricreare l’effetto di rimpicciolimento degli oggetti in base alla posizione su schermo. La versione per Amiga, uscita in seguito a quella pc, vantava già dei fondali in VGA a 32bit.
  • Stardust e Super Stardust: considerato come il successore spirituale del grande classico Asteroids, la serie Starust combinava le meccancihe di gioco di quest’ultimo con una grafica e un sonoro all’avanguardia. Inoltre, per la prima volta, erano presenti numerosi potenziamenti differenti da raccogliere, che aiutavano non poco nel migliore il divertimento.
  • Cannon Fodder: altra perla sviluppata per Amiga e poi convertita praticamente per tutti i sistemi esistenti. In Cannon Fodder prendete il controllo di una squadra di otto soldati (la carne da cannone che da il titolo al gioco) e dovrete guidarli attraverso un’area controllata dal nemico e riuscire a completare diversi obiettivi senza far uccidere tutti i tuoi uomini. Quelli che sopravvivono verranno potenziati e decorati per i ilvelli successivi, quelli morti verranno ricordati da apposite lapidi mostrate ad inizio dello stage.
  • Lemmings: se esiste un gioco mascotte dell’Amiga è sicuramente Lemmings. Pur trattandosi di un rompicapo in cui dovete guidare gli ignari esserini verso l’uscita del livello, la crudeltà con la quale gli stessi vengono uccisi se sbagliate mossa o se ritardate nel prendere una decisione, diedero al gioco un tono più cupo di quanto gli sviluppatori stesi volessero. Indimenticabili poi alcuni pezzi che componevano la colonna sonora, come ad esempio il Can Can.
  • Moonstone: A Hard Days Knight: famoso per l’alto contenuto splatter, Moonstone racchiude al suo interno caratteristiche comuni a diversi tipi di gioco, quali strategici, picchiaduro e giochi di ruolo. Supportava sino a 4 giocatori che prendevano il controllo di un cavaliere scelto dai druidi per riportare la sacra pietra Moonstone a Stonehenge; a turno potevano muovere il proprio personaggio e esplorare la mappa e diverse locazioni salvo poi controllarlo in tempo reale nei combattimenti.

Emulazione

La vera domanda che dovete porvi è: perchè emulare l’Amiga?

Se possedete l’hardware originale ancora funzionante ovviamente non avete bisogno di dedicare tempo alla configurazione di un emulatore mentre se non siete tra questi fortunati dovete tenere in considerazione, come spiegato prima, che pochissime furono le vere esclusive Amiga e che la maggior parte dei titoli fu resa disponibile per console e per Dos (che richiedono meno lavoro per essere emulate).

A complicare ulteriormente le cose dovete tenere presente che, esistendo 8 diversi modelli divisi tra floppy, cd, 16bit e 32bit, non sempre trovare la combinazione giusta di file è così semplice.

Per chi volesse comunque cimentarsi in questa impresa, ecco qualche informazioni utile che vi aiuterà nell’impresa:

  • esistono solamente due emulatori validi per Amiga, UAE e Fellow. Di questi consigliamo il primo che è possibile recuperare a questo link. Allo stesso indirizzo potete seguire una delle molte guide sulla sua configurazione.
  • per poter funzionare, l’emulatore necessita di un file di sistema, simile al Bios utilizzato dalle console, chiamata “kickstart ROMs” che nonostante la Commodore non sia più in attività, è ancora coperto da copyright e non può essere distribuito gratuitamente. L’azienda che detiene il diritto di sfruttamento vende un pacchetto completo di giochi+file Kickstart Rom3 a circa 30$. Se volete perseguire la causa dei fan dlel’amiga cercate Amiga Forever e potrete acquistare il tutto legalmente.
  • gran parte dei giochi per Amiga sono diventati freeware e sono scaricabili legalmente. Per cominciare potete controllare il sito AMI Sector One che ha una discreta selezione di titoli.

 

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About The Author
admin
Ciao e benvenuti sul portale di Retrogaming-Italia! Sono un videogiocatore e appassionato di console sin dal 1990, anno in cui mi regalarono il primo NES. Da allora non ho mai smesso e ora cerco di migliorare il panorama del retrogaming italiano
2 Comments
  • Giuliano Frontini
    Settembre 16, 2018 at 12:07 am

    Ragazzi, non avete citato neanche di striscio il mio Amiga: lo sfortunato A500Plus cioè un A600 con case dell’A500.
    E cmq problemi di compatibilità ne dava parecchi; ricordo che non riuscivo a giocare a Final Fight coi dischi del mio amico che aveva il 500.
    Riuscì più tardi a recuperare un dischetto che permetteva il downgrade via software del kickstart da 2.0 a 1.3.
    Ah, l’emulazione oggi è necessaria perché i giochi originali della macchina sono rarissimi e costosi.
    Era hackerata tantissimo e ricordo che addirittura i negozi vendevano giochi crackati poiché non era ancora nata una legge sul diritto d’autore.
    Ricordo che era il 91 (e io avevo 6 anni.)

  • Alessandro
    Ottobre 17, 2018 at 6:21 pm

    Ora sono grandicello, ma ricordo con una lacrimuccia, le giornate passate con la mia Amiga 500, regalo di natale del 91-92 credo! Per l’epoca era una sistema molto ben fatto e ricco di giochi (con tutti i suoi pro e contro) che però ad un 14enne poco interessava…l’importante era giocare, soprattutto in compagnia. La cosa forse piu’ bella che rimpiango, erano proprio quei pomeriggi con gli amici passati da una partita a pallone, alle vhs, al videogame. F1gp, lotus, sensible soccer….floppy bruciati da quanto ci giocavamo ed erano rari i pomeriggi in solitudine nella mia cameretta.
    Questa forse è la cosa che piu’ non mi piace delle console moderne, nonostante il fantastico online e la bellezza grafica, quelle sensazioni questa generazione non è piu’ in grado di trasmettere!

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