10 videogiochi che vorremmo rivedere nel 2018
Finalmente, dopo una lunga attesa, lo scorso Novembre è stato annunciato e confermato che verrà presto rilasciata una versione in hd del mai troppo compianto Medievil; una notizia che sicuramente fa felici i tanti fan di Sir Daniel, ma che è anche figlia di un periodo in cui le idee sono poche e dove i sequel e le remastered regnano sovrane.
Non potendo sfuggire a questa situazione stagnate, che dura da almeno 5 anni nel mondo dei videogiochi (ma anche del cinema), in questo articolo raccogliamo quindi quelle che sono le saghe su cui vorremmo venisse prodotto un nuovo capitolo o almeno una riedizione aggiornata!
1) La saga di Legacy of Kain
La saga di Raziel e del suo creatore Kain, ha visto la produzione di ben 5 titoli, di cui solo tre con protagonista il mangiatore di anime e gli altri con il signore dei vampiri.
Il terzo capitolo di Soul Reaver era in realtà abbastanza conclusivo, ma l’universo creato da Crystal Dynamics è talmente articolato e complesso, tra viaggi nel tempo, profezie, antiche civiltà dimenticate ecc che si potrebbe tranquillamente creare un nuovo capitolo senza stravolgere quanto di buono fatto sino ad ora.
In alternativa anche una remastered potrebbe soddisfare i numerosissimi fan che iniziando su Psx/Pc e finendo su PS2, hanno segutio le vicende di Kain prima e Raziel dopo; in questo caso difficilmente verrebbe riprodotto il primo titolo della serie, un action rpg con visuale isometrica che narra l’ascesa di Kain da nobile umano a re dei vampiri, e molto più probabile sarebbe invece che venisse riproposto il secondo titolo, Legacy of Kain: Soul Reaver che vede come protagonista Raziel, il primo dei luogotenenti di Kain caduto in disgrazia.
Certamente un nuovo titolo, con una nuova trama, ridarebbe vita ad una delle storie di vampiri meglio riuscita di sempre (altro che gli swarovski sentimentali di Twilight) ma il rischio potrebbe essere quello di avere un gioco “attira fan”.
Recentemente Crystal Dynamics ha pubblicato più volte degli artwork legati a Raziel sul proprio profilo Twitter, quindi forse qualcosa sta bollendo in pentola ma è ancora troppo presto per sperare.
2) Vampire The Masquerade
Nel mondo di Vampire the Masquerade, il famoso gioco da tavola della White Wolf , sono stati ambientati due titoli meravigliosi: Vampire the Maaqsquerad: Redemption e Vampire the Masquerade: Bloodlines.
In entrambi i casi si tratta di gdr (più action il primo) sviluppati principalmente per Pc e che si sono fatti mare dai fan sia per una trama e una regia da manuale, sia per delle meccaniche di gioco azzeccate (anche se in entrambi i titoli il gameplay risultava un pò macchinoso).
L’universo creato da White Wolf è stato esplorato da questi due giochi solo in minima parte e ci sarebbe materiale per crearne altri 10 (almeno), invece stranamente, dopo il fallimento della Troika, la compianta casa di sviluppo di Bloodlines, nessuno ha più avuto la possibilità di sviluppare un vero tripla A ambientato in questo mondo.
Nel Febbraio di questo anno la Paradox, detentrice del marchio White Wolf, ha deciso di rilasciare due nuovi giochi con il titolo di Vampire the Masquerade e in molti si aspettavano un ritorno ai fasti di Redemption, invece i titoli in questione si sono rivelati delle “interaction fiction”, disponibili su Steam e android che sembrano più che altro fare da preludio a qualcosa di più sostanzioso (o almeno così si spera).
Non ci resta quindi che sperare che la Paradox abbia deciso di rispolverare questo notevole marchio fermo ormai da 13 anni.
3) Black & White
Ok seriamente, che fine ha fatto Peter Molineaux? Dopo aver inventato i god games e aver creato perle del calibro di Populous, il buon Peter aveva prodotto due titolo strategici altamente innovativi intitolati, appunto, Black & White.
In questi strategici/gestionali/simulatori di divinità dovevamo condurre una civiltà attraverso diverse isole, sviluppandola e proteggendola in quanto dei; per farlo avevamo, oltre alla possibilità di modificare il terreno, la facoltà di utilizzare incantesimi quali palle di fuoco, fulmini o terremoti.
Ma dato che una presenza astratta non bastava, ai nostri ordini c’era anche una creatura animalesca, da far crescere e istruire, che ci rappresentava sui campi di battaglia.
Questi due titoli erano innovativi sia per meccaniche che per qualità tecnica, tanto che i pc del tempo veniva letteralmente spremuti all’osso per poter farli girare ai massimi livelli, e vennero altamente premiati da critica e pubblico (a parte coloro che criticavano il richiamo a essere Dio nel gioco) ma nonostante ciò la serie venne interrotta e il buon Peter si dedicò maggiormente a Fable.
Un eventuale Black & White 3, con un gameplay più attuale e le moderne risorse sarebbe un titolo da far impallidire qualunque altro strategico, ma attualmente non ci sono neanche lontanamente delle notizie su un suo eventuale sviluppo.
4) Dino Crisis
Altro titolo di grandissimo successo al tempo della Psx, definito da molti il Resident Evil con i dinosauri, Dino Crisis è un action/horror in cui dovrete vedervela con orde di dinosauri liberatisi in un laboratorio abbandonato su un’isola deserta (quando i cliche non mancano…).
A parte l’originalità, i primi due titoli prodotti da Capcom con il nome di Dino Crisis erano davvero divertenti da giocare, mentre il terzo, ambientato nello spazio e uscito nel 2003, era qualcosa di abominevole. Forse proprio per colpa di questo terzo capitolo poco riuscito, la serie non ha visto altre uscite negli ultimi 14 anni.
Capcom in realtà, in seguito all’uscita delle remastered dei primi RE, ha detto più volte che altri titoli del passato avrebbero goduto degli stessi privilegi quindi possiamo almeno sperare di rivedere un Dino Crisis adattato alle attuali console.
5) Baldur’s Gate
Il 2017 ha visto il ritorno di rpg in stile classico di grandissimo spessore, quali Divinity Original Sin 2 o Toments: Tides of Numener, segno che gli appassionati dle genere sono tutt’altro che scomparsi.
Nel 2018 sarebbe ora di tornare nei Forgotten Realms, magari con un nuovo episodio di Baldur’s Gate, la serie che negli anni 90 ha dettato i termini di paragone quando si parla di rpg a turni con ambientazione fantasy.
Il secondo capitolo (e la relativa espansione) sembrerebbero aver già concluso ampiamente la saga del figlio di Bhaal e per non sapere di vecchio, un eventuale nuovo capitolo dovrebbe provare a lasciarsi alle spalle gli eventi precedenti, magari lasciando solamente qualche traccia di quanto avvenuto in precedenza; d’altronde il mondo dei Reami Dimenticati, grazie anche alla penna di uno scrittore sempre in fermento come R.A. Salvatore, non manca di opportunità sia per quanto riguarda le ambientazioni sia per i lore in generale.
Non sarebbe male una volta tanto mettersi dalla parte di uno dei tanti popoli “malvagi” per esempio, oppure scegliere di ambientare il titolo esclusivamente nel Sottosuolo.
La casa di sviluppo dei primi due gloriosi Baldur’s Gate, la Bioware, è ormai purtroppo solo un ricordo di quella originale e il controllo da parte di EA sicuramente non promette nulla di buono sul piano della possibilità di creare un gioco vecchio stile, magari dedicato ad una nicchia di mercato (avete presente cosa è successo con Mass Effect: Andromeda no?), ma sperare non costa nulla quindi almeno personalmente attenderò sempre un eventuale ritorno di Minsc e Boo
6) Saga di Panzer Dragon
La celebre saga di casa Sega si è arenata ormai dal 2002, con il gioco Panzer Dragon Orta uscito per la prima Xbox.
Eppure i primi due capitoli furono, pur essendo profondamente diversi, dei veri e propri successi per il Sega Saturn, tanto da essere altamente ricercati dai collezionisti.
La serie è composta da 4 titoli principali, 3 sparatutto su rotaia e un jrp (capolavoro indiscusso considerato la vera risposta a FFVII di casa Sony), più uno spin-off uscito per Game Gear; quello che accomuna tutti questi giochi è l’ambientazione post apocalittica ispirata ai lavori del fumettista francese Jean Giraud (più noto con gli pseudonimi di Moebius) e a capolavori come Dune e Nausicaa della valle del vento, oltre ovviamente alla presenza di enormi draghi volanti.
Quando nel 1998 uscì Panzer Dragon Saga in molti rimasero stupefatti su come uno sparatutto fosse stato trasformato in jrp, con risultati ottimi e insperati dalla stessa Sega, senza dover per questo mettere da parte le meccaniche classiche di volo sui draghi che tanto bene vennero accolte nei titoli precedenti.
Questo è segno di come questa saga di videogiochi sia altamente adattabile sia in meccaniche sia in contenuti sviluppabili.
I diritti per Panzer Dragon rimangono tutt’ora in mano a Sega che, nonostante non vengano rispolverati da ormai 15 anni, però non ha mai deciso di concederli in utilizzo ad altre case di sviluppo segano per ora la fine dei voli su drago.
7) Xenogear
Nel caso qualcuno di voi non lo conoscesse, Xenogear è un jrp uscito nel 1998 per la prima Playstation solamente in Giappone e USA.
Prodotto da Square Soft è forse, insieme a FFVII, il miglior jrp mai realizzato dalla celebre casa giapponese: storia, ambientazione, grafica, sonoro, evoluzione de personaggi, nulla era scontato o non affrontato nel modo corretto.
A differenza di quanto visto nei successivi Xenoblade (che veramente poco hanno in comune con il primo Xeno essendo sviluppate da Monolith), si tratta di un classico gioco di ruolo giapponese con combattimenti a turni in cui però era sempre possibile passare dal controllo sui singoli personaggi (dotati di abilità e mosse proprie) al controllo di possenti mecha, utilizzabili fino all’esaurimento del carburante.
Pur avendo avuto un successo notevole, Xenogear non ha mai avuto un vero seguito, cosa piuttosto insolita vista la politica di Square prima e Square Enix dopo, di sfruttare al massimo le proprie licenze; un eventuale remake in hd sarebbe qualcosa di veramente impagabile (contando anche che il titolo non si trova su PSN) ma essendo la casa nipponica già impegnata sul grande progetto relativo a FFVII, risulta quasi impensabile sperare di rivedere a breve questo titolo sulle nostre console.
8) Warcraft
Parlando di Warcraft è facile pensare immediatamente al MMOO che da circa 14 anni dette le regole sul genere dei giochi di ruolo online ma se si torna un pò indietro con gli anni riemergono anche i ricordi di 3 splendidi rts (più espansioni) che letteralmente spazzarono via la concorrenza nel settore degli strategici in tempo reale.
Raggiunto l’apice con Warcraft 3, Blizzard decise un pò a sorpresa di cambiare totalmente il genere realizzando quel mostro crea soldi che è WoW e abbandonando invece la serie originale che non ha invece avuto più sviluppi.
Attualmente la casa di sviluppo americana sembra non sbagliare un colpo ( avete presente Overwatch?) e vanta diversi franchising ampiamente sfruttabili, ma dopo l’uscita e il successo di Starcraft 2 sembra che finalmente sia possibile sperare in un Warcraft 4.
In una recente intervista effettuata da IGN, il CEO Mike Morhaime, ha espressamente dichiarato che gli piacerebbe molto un eventuale nuovo capitolo di questa serie di rts, ma che attualmente la compagnia è impegnata in altro ma in futuro sicuramente qualcosa verrà fatto.
Warcraft 3 è uscito ben 15 anni fa quindi speriamo di non dover aspettare troppo!
9) Star Wars: Knight of the Old Republic
Sicuramente i giochi ambientati nell’universo di Star Wars non mancano, ma quelli realmente capaci di lasciare il segno sono pochi; i due titoli sviluppati da Bioware e Obsidian per Xbox e PC, sono sicuramente tra questi.
Scegliendo un periodo non pienamente descritto dai film, l’epoca della Vecchia Repubblica, gli sviluppatori poterono dar vita ad una storia del tutto originale e che, pur presentando i canoni classici della saga, non si rifacesse in alcun modo a situazioni già viste e riviste.
Descriverne la trama senza effettuare degli spoiler è piuttosto difficile ma basta sapere che sarete voi stessi a decidere quale dei due lati della forza abbracciare e che le scelte che effettuerete cambieranno radicalmente lo svolgersi della storia (ma non per forza il finale), i rapporti con i personaggi e ovviamente le abilità che potrete utilizzare.
Il secondo capitolo, uscito nel 2004, concludeva il ciclo narrativo iniziato nel primo KOTOR, quindi sarebbe plausibile che un eventuale nuovo titolo ambientato nella Vecchia Repubblica avesse una propria storia e che personaggi come Malak e Revan comparissero al massimo in qualche testo.
Anche questa serie è attualmente congelata ed essendo la EA detentrice dei diritti, su concessione della Disney, è più facile che continueremo a vedere giochi come Battlefront, impegnativi come un sofficino al cenone di capodanno, ma capaci di realizzare grandi guadagni.
10) Half Life
Ultimo in ordine di presentazione ma di sicuro non il meno atteso!
Un eventuale annuncio di Half Life 3 sarebbe paragonabile, nel mondo dei videogiochi, con l’ammissione da parte dei governi mondiali dell’esistenza di vita extraterrestre.
Ogni anno, quando la Valve indice una conferenza stampa di presentazione di qualche novità su Steam, qualcuno si aspetta che il buon Gabe se ne esca con l’ennesima trollata sul terzo capitolo di quella serie di sparatutto sci-fi che fece innamorare mezzo mondo sul finire degli anni 90 e la metà del 2000.
Half Life 2 era un titolo eccezionale sia da un punto di vista grafico che per la semplice realizzazione (tanto da vincere 35 volte il premio di titolo dell’anno nel 2004) e ancora oggi ha molto da offrire a chi si cimenta nella lotta contro i Combine, gli alieni che hanno invaso la Terra dopo l’incidente di Black Mesa.
La verità è che le aspettative su questo titolo, giunti a questo punto, sarebbero così grandi che un qualsiasi errore da parte di Valve verrebbe ampiamente criticato e un gioco meno che perfetto sarebbe bollato come “ci aspettavamo di meglio” e Gabe è troppo furbo per rischiare di compromettere l’aura di leggenda che i due Half Life sono riusciti nel tempo a crearsi (oltretutto Valve è un’azienda che decisamente non ha bisogno di incassi extra).
Reputiamo quindi impossibile un eventuale ritorno in grande stile di Gordon Freeman.
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