I videogiochi sono ormai considerati una forma d’arte moderna e, proprio come i dipinti vengono conservati per essere mostrati alle generazioni future, dovremmo iniziare a fare lo stesso con i videogiochi dei decenni passati.
In questo, il movimento del retrogaming, sempre più popolare, può essere non solo un aiuto ma anche un buon punto di partenza.
Il retrogaming è l’atto di giocare ai vecchi videogiochi su hardware più recente. Questo può avvenire attraverso vari metodi, come l’emulazione o la ricreazione diretta dell’hardware.
Lo scopo del retrogaming è duplice: in primo luogo, permette ai giocatori di sperimentare vecchi classici che potrebbero non essere stati rilasciati sulle piattaforme attuali e, in secondo luogo, preserva questi vecchi giochi per le generazioni future.
È importante conservare i vecchi videogiochi non solo perché sono divertenti, ma anche perché offrono uno sguardo unico sulla storia del gioco.
Ad esempio, i primi giochi in 3D come Super Mario 64 e Crash Bandicoot erano all’epoca rivoluzionari, ma appaiono primitivi rispetto agli standard odierni. Conservando questi giochi, possiamo vedere quanta strada è stata fatta dal gioco nel corso degli anni e capire meglio quale sarà la sua direzione nel futuro.
Ciò può essere fatto in diversi modi, ad esempio attraverso l’emulazione o la conservazione fisica.
Sebbene l’emulazione sia l’opzione più popolare, è importante ricordare che la conservazione fisica è altrettanto vitale.
Questo perché l’emulazione può spesso essere inaffidabile. Ci sono innumerevoli casi di emulatori che non funzionano correttamente o di giochi che si bloccano senza motivo.
La conservazione fisica, invece, garantisce che i giochi funzionino sempre, indipendentemente da ciò che accade al software dell’emulatore. Inoltre, consente alle persone di vedere e toccare i videogiochi in un modo che non sarebbe possibile con l’emulazione.
In questo articolo avevo già posto la domanda su cosa faremo nel momento in cui tutti i nostri retro game cesseranno di funzionare, vuoi per una danno al nastro magnetico o per una pila ossidata, ma forse la domanda corretta è cosa fare per evitarlo.
Alcuni ci stanno già provando, come per esempio l’Embracer Games Archive, una sorta di Banca del videogames sorta in Svezia e che attualmente contiene già più di 50.000 videogiochi in formato fisico dagli anni 70 in poi
Oltre a preservare i videogiochi come espressione di arte moderna per i posteri, il retrogaming può anche essere un modo divertente per vivere in prima persona i giochi classici.
C’è qualcosa di speciale nel rivisitare i giochi preferiti dell’infanzia come Sonic the Hedgehog o Super Mario Bros senza soffermarsi sulla grafica obsoleta.
Se siete interessati a scoprire alcuni dei primi titoli di videogiochi, provate il retrogaming!
E voi cosa ne pensate?
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