Tower 57 uno sparatutto a scorrimento verticale in stile retrò
Se siete dei fan degli sparatutto a scorrimento con visuale semi-isometrica, come il capolavoro per Amiga The Chaos Engine o i titoli della serie Loaded usciti più tardi per Ps1, non potete non dare uno sguardo al promettente titolo sviluppato da Pixwerk e commercializzato da 11Bit Studios.
Stiamo parlando di Tower 57, attualmente disponibile su Steam a circa 11€, un titolo realizzato in seguito ad una campagna su Kickstarter di successo (come per molti altri titoli realizzati da piccoli studi indipendenti) realizzato totalmente in pixel art e che richiamo fortemente i giochi sopra citati dell’era a 16bit.
Tower 57 è uno sparatutto a scorrimento con visuale dall’alto in cui e possibile giocare sia da soli, sia in compagnia di un amico in co-op online ma anche locale; ci ha piacevolmente colpiti questa seconda possibilità che troppo spesso viene ormai trascurata e ritrovarla in un titolo low budget non può che essere un valore aggiunto soprattutto in titoli come questo in cui più si fa casino sullo schermo e più ci si diverte.
Il titolo è ambientato in un mondo che viene definito dai creatori stessi “dieselpunk”, una sorta di mix tra post apocalittico e steampunk, dove le uniche tracce di civiltà sono racchiuse in enormi città chiamate Megatowersche di fatto comandando il mondo; in questo contesto voi sarete chiamati, nei panni del solito mercenario con capacità straordinarie, ad infiltrarvi all’interno di Tower 57, una sorta di prigione praticamente invalicabile.
La trama è abbastanza classica e sicuramente ha una funzione puramente di corredo in quanto il fulcro del gioco è posto sull’esplorazione dei livelli, che non vengono creati in modo procedurale ma sono fissi, e sull’eliminazione di qualsiasi cosa di muova sullo schermo.
Il fatto di non avere livelli creati in modo randomico ad ogni partita potrebbe sembrare un limite in questo tipo di gioco ma in realtà la cura messa nella realizzazione di ogni stage è talmente alta che non mi sento di segnalarlo come difetto, magari limita la rigiocabilità ma ci sono un numero sufficiente di segreti da scoprire da garantire diverse run prima di trovarli tutti.
Inoltre praticamente ogni oggetto su schermo può essere distrutto e in questo caso le parti che lo componevano rimangono su schermo ad arricchire il paesaggio e non scompaiono semplicemente.
Per quanto riguarda il gameplay in generale non sono state introdotte novità di rilievo rispetto ai canoni del genere, con i tasti direzionali farete muovere il vostro personaggio e con il mouse mirerete i vai nemici che popoleranno lo schermo; raggiunti apposite aree potrete inoltre potenziare il vostro alter ego, aggiungendo parti meccaniche o comprando nuove e più devastanti armi da fuoco.
A movimentare un pò le cose ci pensano però alcune chicche di rilievo introdotte dagli sviluppatori; in particolare per quanto riguarda le differenze tra i vari personaggio giocabili e il loro respawn.
Anche giocando in singolo voi avrete sempre una squadra composta da tre elementi, anche se a schermo ne verrà mostrato solamente uno, e potrete passare da uno all’altro schiacciando un tasto; questo vi permetterà di sfruttare le diverse abilità dei protagonisti e soprattutto si rivelerà fondamentale in caso di morte di uno dei tre. Per riportarlo in vita dovrete infatti raggiungere un’area di rigenerazione usando uno degli altri personaggi, che di fatto si trasformano nelle “vite” rimanenti prima del game over.
Tenendo presente che esistono nemici capaci di mozzarvi le gambe in un colpo, costringendovi a strisciare sino alla prossima area di rigenerazione, è necessario fare molta attenzione nel gestire la vostra salute o vi ritroverete ben presto ad avere solo un personaggio in un’area piena di nemici.
A livello grafico il gioco è veramente ben fatto, con ambienti e personaggi realizzati a mano da un vero specialista, e con effetti di luce e colore che rendono Tower 57 uno dei migliori esponenti della pixel art attualmente in circolazione. Anche la varietà di livelli è molto vasta, con alcuni stage ambientati nelle fogne, in città, nella giungla ognuno con elementi caratterizzanti diversi.
I fan dell’era a 16bit non potranno che apprezzarlo.
- grafica
- co-op locale divertente
- personaggi ben differenziati
- alcuni livelli veramente difficili
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